CULTURA
CULTURA
Camminando per Cividale, oltre alla brezza fresca che scende dalle Valli del Natisone, si percepisce l’eco della Storia: i Longobardi hanno dato l’imprinting più evidente alla città, ma anche tutti i popoli che nel tempo hanno attraversato questo territorio, hanno lasciato traccia del loro passaggio
All’esterno del cinquecentesco Palazzo Comunale, è collocata la statua raffigurante Giulio Cesare, il condottiero che, istituendo a Cividale nel 50 a.C. un forum, contribuì a dare a questa località non solo l’opportunità per l’ascesa economica ma anche il toponomastico antico (Forum Iulii), poi esteso all’intera Regione.
L’atmosfera rarefatta dell’Ipogeo Celtico, invece, con i suoi enigmatici mascheroni e il suo piccolo labirinto di vani sotterranei scavati nella roccia umida, esercita una forte fascinazione sui visitatori come sugli stessi cividalesi, alimentando le numerose storie locali sulle sue origini e funzione
L’autorità della Repubblica di Venezia sul territorio governato è evidente anche sotto il profilo artistico nella linea slanciata del Duomo cittadino (XV sec.), nella decorazione con affreschi delle facciate esterne dei palazzi privati del centro e nell’architettura del Palazzo dei Provveditori Veneti, probabilmente un progetto di Andrea Palladio
Ciò che tuttavia maggiormente colpisce è la percezione che Cividale abbia saputo recepire queste influenze esterne, assorbirle, contaminarle e rielaborarle, ridefinendo la propria precisa identità e partecipando, attraverso questo processo, costante nel tempo, al rinnovamento e crescita del panorama culturale che la circondava
Ancora oggi si coglie questo meccanismo sottile in azione: ne è un esempio la creazione del Centro Internazionale Podrecca Signorelli dedicato al teatro di figura, che espone parte della collezione di marionette e burattini di Maria Signorelli, incluso il “Teatro dei Piccoli” del cividalese Vittorio Podrecca, dichiarato “di eccezionale interesse culturale” dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali del Turismo; significativo è anche il Museo della Grande Guerra a Cividale, che ha aperto le porte nel 2017, ospitato nella vecchia stazione dei treni, che offre un ricostruzione del duro contesto bellico del ’15-’18
Tra i monumenti iconici di Cividale il Ponte del Diavolo riveste una posizione preminente, rappresentando un vero simbolo di rinascita e pace nelle più ampie accezioni: fatto brillare dagli italiani in rotta da Caporetto nel 1917, ricostruito nel 1918 dagli austriaci copia fedele del monumento originale del XV secolo, oggi è la tappa irrinunciabile da cui godersi il panorama con vista mozzafiato sul fiume Natisone e sui balconi e i terrazzamenti delle case che vi si affacciano